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Diciamo che visitare le Isole Canarie non rientrava nella mia Bucket List dei sogni, però mi trovavo anche in questa fase per cui avevo un pò bisogno di scappare ma non volevo andare troppo lontano visto quello che da poco mi era successo.

Quindi senza pensarci troppo, ho prenotato un volo solo andata per Lanzarote, senza troppi piani, pensando solamente di vedere il più possibile per staccare un pò la spina e vedere poi dove mi avrebbe portata la vita. Parto abbastanza entusiasta per Roma, faccio un selfie con Albano incontrato in aeroporto e dopo l’arrivo all’imbarco realizzo di aver dimenticato la patente a casa… una parola tornare in Sardegna a riprenderla!! Mobilito tutti affinché me la spediscano il prima possibile, l’unica certezza che avevo era che volevo assolutamente poter girare in libertà. Quindi il piano di fare due giorni in un bellissimo resort con annesso relax si è trasformato, e i giorni sono diventati cinque.

La prima cosa che ho fatto appena mi sono ritrovata senza patente è stato prenotare i tour. Su Civitatis ho prenotato un tour fotografico mentre su Get Your Guide quello che comprendeva le principali attrazioni. Quindi io sapevo già tutto quello che volevo vedere, in linea di massima se avete una settimana vi dovreste concentrare su un’isola solamente.

Parco Nazionale di Timanfaya

Tra il 1730 3 il 1736 si aprirono più di 25 crateri che coprirono di lava circa 20.000 ettari di terreno creando un mare di lava pietrificata che ora è una delle principali attrazioni dei Lanzarote.  Sembra di essere su un altro pianeta, forse Marte, uno spettacolo unico da non perdere assolutamente. Un mare di lava dove spuntano i crateri dai vari colori, nero, rosso , blu , addirittura color oro. Scegliete questo tour che consiglio anche perché vi verranno spiegate tutte le cose che sono successe.

Jameos del Agua

Le eruzioni dei vulcani Monte de la Corona, Quemada de Orzola e Los Helechos diedero origine ai “malpaìs” , un mare di lava che ha ricoperto buona parte dell’isola fino ad arrivare all’oceano, creando dei tunnel e grotte sotterranee che crollate in alcuni punti  da dove trapela la luce hanno preso il nome di “jameos” che significa appunto buco che si forma a causa del crollo del tetto di lava. Tutto ciò conferisce a Lanzarote la fama di essere tra le isole più belle al mondo per la particolarità dei suoi paesaggi. Il tunnel atlantico creatosi dopo questa eruzione è il più famoso al mondo, e César Manrique, artista , conservatore del patrimonio artistico lanzaroteno, ebbe la lungimiranza di voler  investire nel turismo e volle creare questo complesso architettonico senza deturpare il territorio realizzando piscina, ristorante, proprio sull’ingresso del famoso tunnel. La particolarità di questo posto sono anche i granchi albini che vivono di solito nell’oscurità, ma che si sono trasferiti a vivere anche al principio del tunnel (così ci spiegò la guida) e vanno protetti e rispettati. E’ infatti proibito gettare monete nell’acqua perché la ruggine li ucciderebbe.

``Jameos del Agua``

``Cueva de Los Verdes``

Cueva de Los Verdes

La Cueva de Los Verdes, così chiamata non perché dal colore verde ma perché gli antichi proprietari del terreno che la ospita si chiamavano Los Verdes , é uno dei tratti del tubo di lava creatosi con la stessa eruzione che creò Los Jameos. Una grotta formata da due gallerie una sopra l’altra, passeggiare al suo interno vi farà sentire molto piccoli, vale la pena visitarla per scoprirne vari piccoli segreti!

``Cueva de Los Verdes``

Nero. Rosso. Verde. Blu. Bianco. I colori si fondono alternandosi in una danza cadenzata dal vento.

Arrieta y La Asomada

Da non tralasciare Arrieta, piccolo paesino di pescatori. Mi ha colpita molto il fatto che ci fossero più donne a pescare che uomini!

Molto bella la storia della Casa la Juanita. Questa casa dall’aspetto (voluto) delle case della bambole venne ristrutturata da Don Juan de Leòn Perdomo. Originario di Harìa emigrato in Argentina dove ebbe due figli, una dei quali, Juana si ammalò di tubercolosi. I genitori decisero allora di tornare a Lanzarote pensando che l’aria dell’oceano l’avrebbe aiutata a guarire, chiamandola la Juanita in suo onore.

La Asomada invece è un piccolo villaggio, che se cercate tranquillità e privacy fa proprio per voi. Anche alloggiare qui è molto comodo, gli spostamenti da un punto all’altro dell’isola sono molto semplici. Qui la cosa che mi ha più colpita è la chiesetta.

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``Casa La Juanita, Arrieta``

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``La Asomada``

Playa de Papagayo y Playa de Famara

Anche Playa de Papagayo é annoverata tra le più belle dell’isola, la verità é che merita questa nomea, anche se quando ci sono andata io sfortunatamente c’erano troppe nuvolette! Paesaggisticamente parlando non si può dire nulla, Lanzarote merita tutto quello che si dice su di lei.

Playa de Famara conosciuta dagli amanti del surf e del kyte per via del vento che consente di praticare questi sport, ovviamente quando ci sono stata volava la sabbia , ma ho avuto modo di vedere un bellissimo tramonto e la passione per lo sport che non viene frenata neanche dal maltempo.

El Golfo y el Charco de Los Clicos

El Golfo é il paesino che ho amato di più . Si può fare anche una passeggiata in mezzo alla lava e godere del paesaggio con l’oceano da una parte, lava nel mezzo e vulcani dall’altra parte. Le casette bianche basse tipiche dello stile di Lanzarote vi faranno amare questo villaggio.

Poco prima di entrare nel paesello troviamo la Laguna Verde o Charco de Los Clicos , un cratere che ha subito l’erosione dell’oceano formatosi durante le eruzioni del XVIII secolo con forma di anfiteatro romano. Qui si è formata una laguna le cui acque filtrano dal mare, dal colore verde smeraldo che spicca tra la nera spiaggia e l’azzurro del mare e il rosso delle pareti e della sabbia.

“El Golfo”

La Graciosa y El Mirador del Rio

Il giorno prima di lasciare Lanzarote, sono andata alla Graciosa, isola al nord di Lanzarote , l’unica isola in cui non esiste l’asfalto che fa parte della Riserva Marina dell’Arcipelago Chinijo. Ho preso il traghetto da Órzola, c’era molto vento e il mare era piuttosto agitato! Ma lo spettacolo che mi si è presentato di fronte è valso il tutto. Ho fatto un’escursione in Land Rover per l’isola con una guida che mi ha spiegato un sacco di cose. In tempi passati allevavano capre e coltivavano il grano, oltre a dedicarsi alla pesca , ma essendo ora “riserva naturale” tutto questo è proibito per proteggere l’ecosistema. Il signore era abbastanza rammaricato, ha detto “potevano almeno lasciarci un pezzo di terra in cui allevare caprette e piantare qualcosa  visto che viviamo qua”. E io ho pensato che non avesse tutti i torti , ma queste sono opinioni personali.

Da vedere Playa las Conchas e Playa la Cocina, ma se fate il tour vi porteranno praticamente ovunque. Si possono anche noleggiare delle bici e girarla in bici, cosa che a me non piace affatto ma per gli appassionati sicuramente è perfetto!

 

Prenota qui il tuo traghetto per la Graciosa 🙂

portablu

“La Graciosa”

miradordelrio

“Mirador del Rio”

Per terminare la mattinata in bellezza ho mangiato un polpo alla plancha che non dimenticherò facilmente 🙂

Il ristorantino si chiama El Veril a Caleta de Sebo, la caletta che vedrete non appena scenderete dal traghetto.

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