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Se vi trovate su questa pagina é perché vi state chiedendo cosa significhi la parola Stazzo e perché é tanto importante in Gallura. Per capire cosa é lo stazzo Gallurese vi invito a continuare la lettura di questo articolo.

Io nello Stazzo ci sono nata nel 1988, ci sono cresciuta e ho deciso di viverci senza abbandonare quella che é la nostra storia e cultura e per non dimenticare l’antica civiltà degli Stazzi. Stazzi veri, non stazzi come moda.

Gli Stazzi sono insediamenti rurali tipici della Gallura, la regione nord della Sardegna.

In uno stazzo, anticamente, c’era tutto quello che serviva per vivere: l’orto, gli animali per la produzione di latte per poter fare i formaggi, lu “mizuratu” (yogurt), lu “trigu” (grano) per poter ricavare le farine per fare il pane e la pasta fresca, i dolci per le feste (non si mangiavano i dolci tutti i giorni come ora), la vigna per avere il proprio vino, il telaio per poter realizzare coperte e tappeti, asciugamani e tendine, corredi per i matrimoni delle figlie.

Lo Stazzo non é tale se non vi è produzione agricola.

Come ho scritto al principio, io ci sono cresciuta.

Sono cresciuta con mia nonna e le mie che facevano gli gnocchi, già da piccina sapevo fare gnocchi ravioli, pane, dolci. Le mie zie invece avevano i telai nel loro stazzo di Fiuminaltu, a pochi km da Aggius, e qui realizzavano i tappeti.

Tutto quello che producevano in campagna, oltre che per l’uso personale, veniva portato ad Aggius da mia nonna per essere venduto: quindi mia nonna vendeva le uova e il latte, la ricotta e i formaggi, che faceva anche lei illu cammasinu (una stanza, una cantina adibita appositamente per fare il formaggio e conservare le cose).  Ricordo perfettamente tutte le persone del paese che venivano a casa sua, unde Lenuccia, per acquistare prodotti agricoli che arrivavano direttamente dalla fattoria.

Ad oggi le produzioni agricole nel nostro paese sono pressoché nulle.

Dallo Stazzo all’Agriturismo: la storia della nostra famiglia

Mio nonno e i miei antenati sono sempre stati agricoltori e pastori, mio padre ha portato avanti questa tradizione in onore di suo padre, mancato troppo giovane e il cui sogno era quello di poter avere terre per poter allevare il proprio bestiame.

Da qui nasce poi l’idea di aprire l’agriturismo nel 1987: tra i primi agriturismi in Sardegna, soprattutto in un momento in cui nessuno credeva che Aggius potesse essere conosciuta, in un momento in cui tutto era concentrato in Costa Smeralda. La gente del paese gli dava del pazzo, sembrava un miraggio.

Il tempo ci ha poi dato ragione.

L’idea era appunto quella di far conoscere i nostri prodotti e le nostre tradizioni, di far assaggiare quello che le mani sapienti di un contadino riescono a produrre.

Se non l’avete ancora fatto vi invito a leggere la storia del nostro Stazzo.

Dormire in uno Stazzo

Per capire la nostra vita e quello che facciamo tutti i giorni, potete vivere un’esperienza unica nel nostro agriturismo.

Una vita lenta senza la fretta e la frenesia della città, per capire tutto questo non si può restare qui solamente una notte, pensare di vedere tutto in un solo giorno sarebbe da pazzi.

Cosa si produceva nello Stazzo (e cosa produciamo tutt’ora)

Nella nostra azienda agricola, lasciataci in eredità dallo zio di mio padre e appartenuta sempre alla nostra famiglia, si produceva sin dal passato:

  • vino (vitigni autoctoni tra cui muristeddu, carigaggjiola, fragolino), vermentino e cannonau
  • pere (abbiamo noi successivamente innestato vari peri in modo da avere sia pere in inverno che in estate)
  • mele (da cui poi facciamo anche le nostre marmellate, seppur sempre in piccole quantità)
  • formaggi di capra e mucca
  • ortaggi
  • uova
  • fichi (anche di questi facciamo le marmellate in annate buone, altrimenti vengono servite a colazione per i nostri clienti).
  • mele cotogne
  • cachi

La vita nello Stazzo inizia all’alba

La vita nello Stazzo inizia all’alba, seguendo i giusti ritmi della natura e degli animali.

Si comincia col dare da mangiare ai maiali, per proseguire poi con la mungitura. Dopo la mungitura le capre escono accompagnate dai loro fedeli guardiani, i cani pastori, i nostri si chiamano Baeddoni, Alligrittu e Fultuna. Passeranno tutta la giornata in giro a cercare i loro cibi preferiti offerti da madre natura.

Nel frattempo i maiali sono liberi di girare per l’azienda a cercare ghiande, frutti che magari cadono dagli alberi.

Si passa poi alle galline: dal pollaio apriamo loro un cancellato che le porta a pascolare in vigna.

Ci spostiamo poi all’orto per la raccolta giornaliera delle provviste.

Dopodiché si fa il giro in Land Rover per controllare le mucche sparse nei vari terreni e assicurarsi che sia tutto ok: si controllano le mucche quasi pronte al parto, ecc ecc.

Seguiamo i ritmi dei nostri animali

A partire dalle 16 gli animali iniziano a fare il loro rientro a “casa” (si dirigono verso le stalle).

Quindi le capre le mettiamo al riparo all’interno per la notte, i cani non le abbandonano mai, chiudiamo la porta del pollaio per non avere durante la notte ospiti indesiderati (le volpi e le donnole ucciderebbero infatti tutte le galline), che oltretutto durante la notte non vedono nulla.

I maiali iniziano ad accoccolarsi uno sopra l’altro per darsi calore a vicenda.

Organizza la tua esperienza in pochi click 🤍

Contattaci per organizzare la tua esperienza:

  • potrai partecipare alle attività mattutine in stalla, ogni giornata può essere diversa. Un giorno ci sarà un parto, un giorno ci sarà da curare un animale ecc ecc.
  • potrai partecipare alla vendemmia nel periodo che va da fine agosto a fine settembre.
  • potrai vedere come si fanno i tappeti tipici della tradizione tessile di Aggius.

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